Se oggi guardo il mio riflesso a stento credo di essere io la donna nello specchio. Il riflesso di se stessi è in realtà molto malleabile. Nell’anoressia il riflesso è sempre sbagliato. Nella depressione il riflesso è un senso di colpa o un pensiero assillante. Nell’ansia il riflesso non c’è perché siamo assorbiti da qualcosa che non esiste, che è lontano da noi. Nella mia storia uno specchio c’è sempre stato ma il riflesso comincia a piacermi solo ora, forse banalmente stare bene vuol dire questo? Io ancora non lo so come ho fatto a trasformare quell’idea così oscura di me,  voglio essere sincera ogni volta che ci penso mi sorprendo. Mi sto accorgendo solo ora che il passato è un qualcosa di estremamente strano e che la mente a volte si rifugia in strani vicoli dei nostri ricordi e resta lì immobilizzata. La nostra storia è appunto nostra; oggi ho capito che non esiste nessun demone del malessere che manipola i nostri pensieri così come non è possibile che gli Altri decidano per il nostro destino, per la nostra sorte. La vita penso che cambi continuamente come le correnti del mare. Se ripenso al mio passato mi sembra di aver vissuto un’Odissea emotiva, ma ora sono qui, non sono naufragata. Prima mi capitava di attraversare la piazza e immaginare spontaneamente che le mura dei palazzi si coprissero di muschio e che tutto il resto assumesse un aspetto spettrale. Mi capitava di sentire dentro di me un cane rabbioso che mi mangiava dall’interno. Non è reale. Ma la vita si, l’impegno e l’amore che possiamo creare anche dal nulla verso noi stessi sono più reali che mai, e ci salvano. Ma questo amore, questo impegno siamo noi, a volte vacilla, non lo nascondo, ma non scompare. Il percorso terapeutico è demiurgico, e voi o noi, siamo gli artisti. Io a questo spero di crederci per sempre. Tutto questo si è costruito mattone per mattone all’interno del rapporto con la mia psicoterapeuta, Sabrina, che mi ha fatto scovare in me qualcosa di luminoso. Lo psicoterapeuta è una figura particolare, per me è stata ed è la forma di una madre interiore, una figura guida ma anche tanto umana.